Domenica del Corpus Domini, 10 Giugno 2012.
Il carisma di San Vincenzo si allarga su tutta la terra da secoli ma oggi, a Trivigliano, la “Comunità in Dialogo” ”non è la più piccola tra le città del mondo…”.
Il Padre Generale Gregory Gay è venuto insieme ad altri confratelli per affiliare alla Famiglia Vincenziana i primi sette ragazzi che, accolti 21 anni fa dal sacerdote vincenziano padre Matteo Tagliaferri per essere aiutati nel loro problema di tossicodipendenza, sono rimasti coinvolti e trasformati da un’esperienza di accoglienza e di amore, che li ha spinti a scegliere di rimanere “poveri” per poter dare a tanti altri “poveri” quell’unica cosa che ormai conta: lasciarsi amare per imparare ad amare.
Ma vogliamo trascrivere proprio alcune frasi che i giovani che oggi stanno in programma hanno rivolto ai loro amici operatori, chiamati “vecchi” solo per via di questa lunga esperienza di vita:
“La memoria del conferimento dell’affiliazione, nella Domenica del Corpus Dominidiviene per noi motivo di stupore, di coscienza nuova. Oggi è un giorno meraviglioso perché ciò che viene dall’Amore viene a sua volta restituito con Amore e ci rende un’unica famiglia, da S. Vincenzo modello di gratuita carità ai confratelli impegnati in tutte le opere nel mondo, oggi, in particolare con padre Gregory e con padre Matteo la missione dell’Amore coinvolge e invia nel cammino della vita i nostri fratelli “operatori”, chiamati così… ma sono amici, fratelli e ce ne rendiamo sempre più conto… e loro tutti si trasformano quotidianamente in pane per sfamare il nostro desiderio di Amare. Questo è il valore che li contraddistingue e li fa essere persone vere e autentiche. Ogni giorno si donano interamente alla ricerca del bene altrui e della verità che li rende luminosi ed unici. ( In Italia, in Colombia, in Perù, in Ucraina). Questo è l’esempio che noi riceviamo da loro: da situazioni di emarginazione e disperazione si può non solo uscire e ritrovare la gioia di vivere, ma farne dono a tutta l’umanità.”
Queste espressioni dei ragazzi si possono sposare pienamente con la citazione di San Vincenzo:
« La carità quando dimora in un'anima, occupa interamente tutte le sue potenze; nessun riposo; è un fuoco che agita continuamente: tiene sempre in esercizio, sempre in moto la persona una volta che ne è infiammata » (Vincenzo de' Paul)
Parole che esprimono la vita di Aldo, Stefano, Mauro, Giancarlo, Roberto, Sergio… e oggi in modo particolare ritraggono perfettamente la vita di Mirella, l’unica tra i sette “vecchi operatori” a non essere presente fisicamente perché un tumore ce l’ha portata via la sera del 30 maggio scorso… Una vera testimone di questo Amore creativo e instancabile… Lei che il giorno di Pentecoste ha fatto di tutto per essere presente fra di noi alla S. Messa e mentre la vedevamo sofferente tra dolori, che chiunque di noi non avrebbe saputo sostenere, alla nostra domanda su come mai non era rimasta a letto risparmiandosi così quel lungo viaggio in macchina ci ha risposto: “ avevo tanto desiderio di risentire le parole della sequenza allo Spirito Santo:
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo…”
Grazie Padre Gregory, grazie a tutti voi Vincenziani, ma, usando le parole della preghiera degli operatori, soprattutto grazie al Padre dei poveri ché “ ci hai coinvolto nell’avventura più entusiasmante che può capitare ad un essere umano: l’avventura di amare!
Tu hai amato ed ami: sei Amore!
E fai storia di amore:
è creazione,
è incarnazione,
è liberazione.
Grazie perché questo coinvolgimento che fai di noi in ogni attimo del giorno, lo fai a noi che ci sentiamo poveri, perché ogni altra persona che ci incontra nella sua povertà, riceva la stessa energia, forza e amore.
Ti offriamo perciò la nostra umanità, come fece Gesù nel suo “Eccomi o Padre”, perché diventi segno tangibile del Tuo amare tutti”.
Il Padre Generale, insieme a tutti i sacerdoti Vincenziani presenti, a padre Matteo Tagliaferri e alle giovani della Comunità, ha concluso la sua visita appendendo l’insegna che intitola da oggi il Centro femminile di Trivigliano a Mirella Castagnacci, Centro per cui lei ha speso totalmente la vita, in Memoria di questo Amore che desidera profondamente renderci Pane spezzato e Vino versato per sfamare i suoi poveri…